“Di materiale non ho nulla, a cui le umanità più appesantite possono ambire. Se qualcosa dovesse esserci non può non essere che per i poveri; che sono Gesù implorante la nostra salvezza”. Così termina il libro di Dante Bruno “Spezza il pane” Lettere agli amici che amano Cristo e lo servono aiutando gli ultimi. Queste poche parole racchiudono tutto il contenuto dello scritto di don Dante, il suo pensiero, le sue idee, il suo comportamento, il suo lavoro, la sua fede, la sua carità, il suo darsi agli altri, il suo vivere quotidiano.
Spezza il pane, cioè condividi quello che hai: poco, assai, niente. Condividi il grande amore che hai verso gli altri, gli ultimi, i nemici, gli emarginati. Tutta la sua vita è costellata di questo desiderio di darsi agli altri, a quelli che nessuno guarda, considera, ama. Lui li accoglie tutti, di qualsiasi famiglia, nazionalità, luogo. Miseri, carcerati, drogati, alcolizzati, trovano le sue braccia aperte all’accoglienza, alla condivisione di un tozzo di pane e di un bicchiere d’acqua se non c’è altro, ma soprattutto alla preghiera comunitaria che sazia il corpo e lo spirito.
Per don Dante anche salvarne una sola, delle persone che gli chiedono aiuto, è una conquista. La fede di questo sacerdote smuove le montagne e gli animi più riluttanti. La prima parte delle lettere sono un inno alla Misericordia di Dio, una lode a Dio che vuole dare a noi, piccoli vasi di creta, la possibilità di essere prossimo agli altri.
“Solo chi comprende che amare è donarsi e decide di donare se stesso, darà anche, con molta meno fatica, i beni che ha”; “…fidiamoci di Dio che tutto permette per il nostro bene… Non permettiamo al male di avanzare rendendoci avari ed egoisti”; “Dai e ti sarà dato.”; “Non temere la Provvidenza Divina non abbandona i suoi figli”.
Nelle sue lettere spinge, esorta alla preghiera, alla sequela di Cristo. “Preghiamo perché Cristo ci faccia suoi strumenti e realizzi in noi tutti i suoi piani.”; “La preghiera è incontro con Dio, è fusione con Lui”. I suoi insegnamenti sono perle di grande valore. Frasi lapidarie, piene di contenuto. Non avere paura di accogliere il povero, il miscredente, il delinquente, il tossico.
La preghiera costante cambierà il cuore di ognuno di loro. Dio trasformerà il loro “cuore di pietra in un cuore di carne”. Le sue lettere sono un anelare alla Parola di Dio, un esaltare e inneggiare alla gloria del nostro Unico Bene nel momento in cui ha fatto irruzione nella nostra umanità deviata : quel sole che ha illuminato la nostra oscurità. E Gesù continua ad essere con noi, nella nostra quotidianità, dal momento in cui ha versato il suo sangue per riscattarci dai nostri peccati ed unirci al suo cuore ed al suo amore, il grande mistero della Resurrezione, il grande mistero dell’Eucarestia.
Dio è lì sulla croce con i miseri, i poveri, gli emarginati. Ogni lettera ha un significato, ogni lettera contiene un insegnamento, ogni lettera ci fa capire la grandezza di Dio ed il nostro egoismo misero e meschino. “Cristo continua ad essere nudo, continua ad avere fame di pane, di parola di vita e di luce. Cristo è là e grida ancora… ai nostri cuori chiusi: ho fame, ho sete di amore, di condivisione… Spezza il pane. E se Dio ti chiama, spezza la vita per i poveri…” L’amore ci unisce, l’amore ci dà la vita e ci prepara alla vita eterna. Questo è don Dante: il sacerdote che mi ha fatto comprendere il vero valore della vita.
Elisa Le Coche
Libro “Spezza il Pane” di don Dante Bruno
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